Benvenuti

MediterraneaMente è un progetto che si sviluppa all' interno del Workshop "Giardineggiare", nell' ambito della Biennale del Giardino Mediteraneo" (www.giardineggiare.it, www.comunegrottammare.it, www.ciaap.it) promosso  dall’Associazione Marcheflor/Distretto Florovivaistico Piceno. Il Workshop ha l’ obiettivo di individuare alcuni prototipi di giardino mediterraneo come risposta sostenibile all’ organizzazione di spazi collettivi e privati. 

MediterraneaMente è un invito a considerare l' importanza della vegetazione come fattore culturale e identitario che ci riporta alle nostre origini di civiltà mediterranea. Creare spazi urbani con l' utilizzo di queste  specie vuol dire far conoscere e diffondere un pezzo della storia che a noi tutti appartiene.

Il progetto  affida agli abitanti del mediterraneo il compito di  rintracciare  i caratteri tipici di paesaggi e luoghi  attraverso  storie e ricordi associati alla piante. 

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Suggestioni

 

“Il Mediterraneo è “mille cose insieme, non un paesaggio ma innumerevoli paesaggi, non un mare ma un susseguirsi di mari, non una cultura ma un insieme di culture accatastate le une alle altre. Da millenni tutto è confluito verso questo mare, scompigliando e arricchendo la sua storia”. (Ferdinand Braudel, Il Mediterraneo)

Fernand Braudel ci lascia questa visione del mare Mediterraneo circondato da mille culture che nel tempo si sono contaminate e sovrapposte. La complessità di questi luoghi, ricchi di miti, storia e tradizioni non può essere riassunta facilmente in un’ immagine univoca, tuttavia è possibile ritrovarne l’essenza osservando il paesaggio.

La vegetazione mediterranea rappresenta il fil rouge che lega le fasi storiche succedutesi nei secoli, rispecchiando la contaminazione dei popoli che viaggiarono di sponda in sponda. Le tradizioni e l’identità dei nostri territori traggono origine dalla natura dei suoi paesaggi cosi come la sopravvivenza stessa dell’uomo, che ritrova abilmente nelle specie vegetali il proprio sostentamento: coltiva la terra, scolpisce il legno, tesse la ginestra, intreccia cesti, ottiene infusi dalle piante.

Ancora oggi il patrimonio culturale mediterraneo è rintracciabile nel microcosmo del giardino in cui si coltivano e trasformano prodotti vegetali. Tuttavia le sue tracce vanno gradualmente perdendosi sotto la pressione di un mondo globale, dove la dimensione dello spazio, pubblico e intimo, è cambiata radicalmente: la natura diventa un’esperienza occasionale, il centro commerciale sostituisce il parco ed internet il proprio giardino (quando se ne possiede uno).

Conosci  le piante che ti circondano?

Nonostante le tendenze degli ultimi anni che dimostrano una volontà condivisa di ritorno alla terra, prevale oggi il progressivo distacco  dal mondo vegetale che cancella a poco a poco la cultura mediterranea legata all' uso diretto delle piante. Nella società contemporanea, dove tutto è già pronto per l' uso, spesso non si conosce l' albero del frutto che  mangiamo e perfino il nome.

Quale posto occupa il giardino mediterraneo nella nostra società?

Compila il questionario e contribuisci a delineare i caratteri del giardino mediterraneo attraverso le storie e i ricordi che associ alle piante 

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Chi sono

Antonia Di Lauro: Architetto al III anno della scuola di Dottorato di Ricerca in Architettura,curriculum dei Parchi e dei Giardini e Assetto del Territorio, Università di Reggio Calabria. Sta svolgendo una ricerca dal titolo "Smart Landscape: nuove tecnologie per il progetto di paesaggi condivisi", Tutor Vingenzo Gioffrè; ha partecipato a diversi workshop internazionali di progettazione del paesaggio, svolge attività di supporto alla didattica nei corsi di Architettura del Paesaggio presso la Mediterranea di Reggio Calabria.